Il nostro sistema immunitario psicologico
- robymice
- Sep 27
- 2 min read
Se vi chiedessi chi è più felice, dopo un anno, tra chi ha vinto la lotteria e chi, dopo un incidente, è rimasto tetraplegico, cosa rispondereste?
La risposta vi può sembrare scontata, ma non lo è.
Gli esseri umani hanno un sistema di processi cognitivi, non consapevoli, che possiamo chiamare sistema immunitario psicologico, che li aiuta a vedere il mondo sotto una diversa prospettiva: riescono a cambiare la loro visione, in modo tale da adattarsi alle situazioni in cui si trovano.
Infatti nel 1978 tre ricercatori americani, Brickman, Coates e Bulman hanno dimostrato che dopo un anno dalla vittoria e un anno dall’essere diventati tetraplegici, i soggetti risultano essere felici allo stesso modo.
Ma come è possibile? Questi studi hanno evidenziato 2 cause principali: la prima è il contrasto, la seconda è l’abituazione.
Vincere un milione di dollari è un fatto rilevante, di alto contrasto, rispetto a molti altri eventi della vita e può rendere disponibili nuovi piaceri; allo stesso tempo, però, può appannare o cancellare il valore delle piccole cose che rischiano poi di essere dimenticate. Inoltre, i vincitori finiranno per abituarsi ai piaceri aggiuntivi, resi possibili dalla loro nuova ricchezza; si troveranno a vivere tutto come meno intenso, allontanandosi dalla vera felicità. Gli stessi principi valgono per gruppi che hanno subito un incidente. Nel breve periodo, la loro infelicità potrebbe essere mitigata dall’esaltazione del godimento dei piaceri semplici. Nel lungo periodo, invece, dovrebbe essere attenuata da un processo di abitudine che erode l'impatto dell'incidente stesso.
La maggior parte dei traumi che si affrontano nella vita hanno molto meno impatto, meno intensità e molta meno durata di quello che le persone immaginano nella loro testa.
Questo succede perché sottostimiamo la nostra capacità di reagire, di rialzarsi. Sottostimiamo la forza del nostro sistema immunitario psicologico. Essere felici non è altro che un punto di vista.
E tu, hai mai pensato di non riuscire a superare un brutto momento? Com’è andata?




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